4 domande (che in realtà sono 5) a Carla Anzile
[Articolo e intervista a cura di Davide Calì]
Se mai avete pubblicato un libro sapete di cosa parlo. È la tremarella che ti piglia quando il tuo libro è finito e hai paura: paura che sia una schifezza e che tutti si accorgano che sei un impostore. Ma probabilmente non succederà, perché già l’editore che sta rileggendo le bozze si renderà conto che è una schifezza e che sei un impostore, per cui né il tuo primo libro né nessun altro vedrà mai la luce.
Se state provando questa sensazione, godetevela perché, che ci crediate o no, purtroppo con il tempo passa e vi mancherà. Nel frattempo, ho pensato di intervistare qualcuno dei nostri esordienti per sentire quanto friggono nell’attesa di vedere i loro libro pubblicato.
Oggi è il turno di Carla Anzile, che tra 2019 e 2020 dovrebbe esordire con un romanzo e una prima lettura illustrata.
Carla, il tuo primo libro è in fase di lettura in questo momento. Come ti senti?
Mi spuntano ogni ora paturnie che non avevo mai neppure immaginato. Questo mi fa ridere e disperare. In genere non sono paurosa o ansiosa, questa esperienza mi ha regalato un bel archivio di terrore autoprodotto!
Hai scritto questo romanzo a tempo di record, durante l’estate. È una storia che avevi già da parte da tempo? Dov’è ambientata? Chi è l’assassino?
L’intreccio è nato durante le vacanze di Pasqua. Quando in una open call interna di Book on a Tree si è parlato di gialli, ho pensato che era arrivato il momento di usare un enigma grafico che mi aveva colpito in una delle mie letture fuorirotta.
La storia è ambientata in Cornovaglia, nel sud dell’Inghilterra: magnifici luoghi che ho visitato a luglio prima della stesura del libro, giusto per essere sicura di non scrivere cavolate. E prima della Cornovaglia sono passata a casa della signora del mistero, Agatha Christie, a tributarle il mio omaggio di neo-giallista.
L’assassino? Lo scrittore, come sempre. È lui che ha il potere di vita e di morte sui suoi personaggi.
Il tuo testo è costellato di citazioni musicali. Che posto ha la musica nella tua vita? Cosa ascolti? Vai a i concerti? Ascolti musica mentre scrivi?
Mai un giorno senza musica. Sarebbe più intrigante dire di essere un’appassionata di Speed Metal o un’esperta di Jazz, ma i miei gusti sono più semplici: rock, pop inglese, soul… ultimamente, a causa dei miei figli adolescenti, mi sono invaghita di Calcutta. Dopo un concerto la musica ti rimbalza nelle ossa per giorni: come si fa a fare a meno di questa carica così a portata di mano?
Durante la prima stesura del testo, quella a fiume, la musica mi aiuta a tenermi concentrata e ascolto colonne sonore o canzoni solo strumentali. Poi, quando correggo, silenzio totale, perché devo leggere a voce alta per sentire il ritmo e la sonorità delle parole scritte.
Cos’altro hai nel cassetto?
Ho diversi quaderni con varie ratatouille, ma il mio cuore batte per tre progetti che vorrei vedere realizzati: una storia ambientata in un vascello corsaro (per me il pirata è una figura feticcio), un romanzo storico sui cosacchi in Friuli (le cui ricerche sono state sorprendenti), e La mia bici ha tre ruote, una storia breve a cui devo molto (incentrata sulla vivacità di spirito di un bambino disabile).
Ora che hai varcato la soglia dell’inedito e che ti appresti a pubblicare il tuo primo libro come ti senti? Una persona diversa?
Dunque, avete presente la scena dei Blues Brothers quando entrano con la macchina nel centro commerciale, lo distruggono e John Belushi, noncurante del casino che stanno combinando, dice tranquillo: “Lì fanno dei ciambelloni strepitosi”?
Bene, io sono sul sedile posteriore di quella macchina adesso e alterno tre stati d’animo:
- Wow, sono in macchina coi Blues Brothers!
- Oddio oddio oddio, che paura, sto per morire!
- Daiiiii spacchiamo tutto, vai cosìììì!
Di diverso c’è che prima il mio pensiero numero uno al risveglio era: “Quale figlio devo portare, dove, oggi?”; adesso invece è “Cosa faccio provare a quel personaggio?”. E così ogni tanto dimentico qualche appuntamento.
Trovate Carla Anzile su Facebook. A presto con il prossimo appuntamento su La tremarella del primo libro!