Bot Room: Alessandra Stanga

La Bot Room è la stanza dove rinchiudiamo ogni tanto qualcuno da uno dei nostri rami – autori, illustratori, grafici, editor, project manager… –  per quattro chiacchiere informali, più o meno! Oggi tocca ad Alessandra Stanga! Tutte le interviste nella Bot Room QUI.

[Intervista a cura di Davide Calì]

Per cominciare, dicci chi sei e cosa fai di bello?
Allora, mi chiamo Alessandra, classe 1986, e sono graphic designer ed illustratrice. Da piccola volevo essere come April O’Neil delle Tartarughe Ninja e girare il mondo facendo la giornalista, oppure Fantaghirò. Temo che gli anni novanta abbiano “rovinato” molte persone! Ho sempre amato disegnare, soprattutto omini ottocenteschi con favoriti e monocolo. Ho una passione smisurata per la tecnologia: se posso “smanettare” su un nuovo software o imparare un nuovo trick digitale, sono la persona più felice del mondo. Ho avuto la fortuna di poter scrivere la mia tesi di biennio in Germania frequentando l’Akademie di Monaco, in Germania; opportunità che mi ha arricchito di stimoli e di nuove metodologie espressive. Da anni lavoro tantissimo con il computer, device che mi da la possibilità di spaziare tra stili e formati diversi senza mai perdere l’immediatezza del tratto. Una tavoletta grafica ben settata ed un set di pennelli texturizzati mi danno quella sensazione di poter disegnare qualsiasi cosa!

Tu hai illustrato i primi tre libri della serie del Professor Strafalcioni (Salani): c’è un episodio che ti è piaciuto più degli altri?
Ogni libro della serie è stupendo, ci tengo a dirlo. Quello che forse ho amato di più illustrare è stato il terzo, ovvero Il professor Strafalcioni e la coperta dell’America (Salani 2017), perché è ambientato nella Spagna del 1492. È stato molto divertente studiare la moda del tempo per rendere i personaggi veritieri e le location coinvolgenti e poter trasmettere quel senso di “tuffo indietro nel tempo”. Le vere difficoltà le ho avute con le illustrazioni delle caravelle: sono ricche di dettagli, corde che si intrecciano e volumi lignei di cui vedi l’inizio ma non la fine!

La caratteristica della serie è che in ogni episodio ci sono 31 errori (di cui uno in copertina). Come hai fatto a non impazzire mentre lo illustravi?
Eh, è stata dura! Alcune volte mi trovavo a dover rileggere la stessa riga più e più volte e dentro di me pensavo: “Ale, c’mon! È un libro per bambini, non puoi perderti così!”. Sicuramente, rispetto ad altri lavori, ho dovuto prestare quel tot di concentrazione in più. Sarebbe stato comico sbagliare un disegno, il povero lettore non avrebbe capito più nulla!

Scherzi a parte, qual è stata la cosa più difficile da disegnare?
Sono due le illustrazioni su cui mi sono dovuta concentrare di più: una è la scena iniziale del secondo volume (Il professor Strafalcioni e gli uomini delle taverne), ambientata a Villa Scodella, dove ho voluto ricreare tutte le dinamiche descritte nel libro. È una tavola molto densa, ricca di dettagli, dove ogni personaggio segue perfettamente il suo “copione”. Dalla villa sullo sfondo, al tavolo in primo piano decorato con fiori e tovaglioli piegati a forma di cigno; ogni spazio è delineato da oggetti e figure, sia statiche che in movimento. L’altra tavola complicata, mi vergogno un po’ a confessarlo, è quella ambientata nel supermercato (primo libro) per via delle macchine parcheggiate di fronte al supermercato dove si svolge la scena. Per me le automobili sono degli oggetti complicatissimi da disegnare, sarà che non le amo particolarmente neanche nella “vita vera”.

Adesso cosa stai facendo di bello?
Ho lavorato al libro dell’autrice Arianna Pinamonti, si intitola Le avventure di Spazzolina e Dentifricio: Manuale di spazzolamento denti per bambini coraggiosi. È un libro su cui abbiamo lavorato a quattro mani e in cui credo fortemente, perché insegna ai bambini le corrette tecniche di igiene dentale. Nel frattempo vado avanti nel settore della grafica, soprattutto realizzando illustrazioni digitali. Nell’ultimo anno ho ripreso in mano una vecchia (ma mai sfiorita) passione: la scrittura. Spero presto di portare a termine un paio di idee su cui sto lavorando come autrice. Incrociamo le dita!

 

 

A questo link potete trovare gli ultimi lavori di Alessandra.